Questa pianta deve il suo nome
scientifico e volgare al particolare tipo di foglie composte, settate e
pennate.
GENERALITÀ L'achillea
millefoglie, o più semplicemente il millefoglio, è una pianta
erbacea perenne appartenente alla famiglia delle Compositae. Le sue foglie sono
caratteristiche, 2-3 volte pennatosette a lacinie strettissime; formano una
rosetta basale e accompagnano lo scapo fiorale. Quelle basali sono più
grandi, quelle dello scapo fiorale più piccole e strette, ma di forma
eguale. I fusti sono alti qualche decina di
centimetri e sono ramificati solo alla sommità, formando una
infiorescenza corimbiforme composta; in una sola pianta si possono contare anche
un centinaio di capolini. I singoli capolini, di forma ovoidale, misurano 2-4 mm
e contengono parecchi fiori di color bianco o
rosato. Il millefoglio è molto comune dal
piano alle regioni montane: le piante della pianura, raramente più alte
di mezzo metro, hanno corimbi piccoli, capolini di dimensioni ridotte, e un
odore poco gradevole che ricorda il crisantemo; le piante dei prati umidi di
montagna sono alte fino a un metro e hanno grandi corimbi formati da capolini di
dimensioni maggiori, con un odore più intenso e molto più
gradevole. Tutte le piante sia di pianura sia di montagna hanno un sapore amaro
intenso. In medicina come in liquoreria si
utilizzano tanto le foglie quanto le sommità
fiorite.
IMPIEGO
TERAPEUTICO Il millefoglio è certamente una
tra le piante medicinali più anticamente usata sia in Europa sia in Asia;
viene infatti ampiamente descritta con le specie vicine, pure medicinali, nei
maggiori testi greci e romani. Dioscoride magnifica le virtù fantastiche
di questa pianta contro le piaghe sanguinolente e le ulcere recidive o recenti,
e le sue proprietà emostatiche sono segnalate anche dagli autori dei
primi secoli dopo Cristo. Nel Medioevo il millefoglio serviva per la terapia
delle piaghe, per arrestare le emorragie del naso, per curare l'insonnia, le
febbri, i disturbi della vista, le turbe mestruali, l'ematuria, la gonorrea, le
metrorragie, le nausee e perfino il mal di denti. All'inizio del Settecento lo
si utilizzò come antispasmodico nell'isterismo e nell'epilessia, nelle
coliche renali ed epatiche; nell'ultimo secolo si insistette invece soprattutto
sulle sue proprietà terapeutiche contro le emorroidi e come
emmenagogo. Il millefoglio agisce come tonico amaro
e stimolante, antispasmodico, emmenagogo, febbrifugo, vulnerario ed emostatico.
Certamente il suo maggiore impiego è come digestivo tonico, perché
attiva le funzioni secreto-motrici dell'apparato gastroenterico. L'infuso
è attivo nelle gastriti acute e croniche e nelle dispepsie flatulente.
L'elevato contenuto in tannini e in princípi amari e aromatici conferisce
al millefoglio proprietà terapeutiche contro le malattie del cuore e del
sistema nervoso: pericardite, endocardite, aritmie; neurastenie, isterismi,
epilessie. Gli effetti astringenti del millefoglio sono utili nelle emorragie,
nelle emottisi, nelle diarree, nelle emorroidi emorragiche. Il succo fresco di
millefoglio agisce migliorando la circolazione del sangue ed ha proprietà
ipotensive. Come depurativo agisce contro le malattie della pelle, i dartri e
l'acne. Oggi viene soprattutto impiegato per le sue
proprietà emostatiche e antiemorroidali: il suo succo esercita sulle
mucose effetti astringenti e decongestionanti oltre che analgesici; sono inoltre
note le sue virtù nei mali di reni e della vescica, nei catarri gastrici
e intestinali, nell'ipertrofia epatica. Come depurativo del sangue viene
utilizzato con altre piante ad azione diuretica e purificante. Esternamente sono
note le sue proprietà cicatrizzanti e decongestionanti utili nelle ulcere
varicose, sulle piaghe sanguinanti, le contusioni e le
pustole. In medicina veterinaria si ricorre al
millefoglio contro l'ematuria, i flussi sanguigni e le malattie della
pelle.
PREPARAZIONI -
Uso interno: si usano l'infuso, il decotto, le tinture alcooliche e
vinose. L'infuso si prepara utilizzando 10-20 g di
sommità fiorite o di foglie per mezzo litro d'acqua bollente. Si possono
aggiungere capolini di camomilla e foglie di melissa. Si beve a tazze due-tre
volte al giorno. Il decotto richiede le stesse proporzioni di pianta per la
stessa quantità di acqua. La tintura
alcoolica si prepara utilizzando una parte (in peso) di foglie triturate per 5
parti di alcool a 70°, e si somministra in ragione di 30-50 gocce al
giorno, meglio se in tisana o nel tè. Quella vinosa si prepara invece con
40 g di sommità fiorite per un litro di vino bianco. Si lascia a macero
per una settimana e si beve a bicchierini, uno ogni fine
pasto.
- Uso esterno: si usa l'infuso
preparato con 50-70 g di sommità fiorite secche per ogni litro d'acqua.
Si adopera questo infuso per fare sciacqui, lavaggi, gargarismi, o per preparare
compresse detergenti o antiinfiammatorie; è inoltre consigliato il succo
fresco: 50-100 g al giorno sulle parti congestionate o sulle ulcere e le
emorroidi. Si può anche preparare una pomata canforata per frizioni
antireumatiche, aggiungendo alla pomata di canfora 2 g di essenza di
millefoglio.
- Uso cosmetico: i bagni di
millefoglio sono rilassanti e decongestionanti. Per preparare il bagno si
utilizzano 30-50 g di sommità fiorite, direttamente nell'acqua ben calda,
o si aggiunge un mezzo litro di infuso concentrato (con la stessa
quantità di sommità). Si può preparare inoltre una pomata
miscelando del succo fresco di foglie di millefoglio, in parti eguali, a olio di
vaselina o lanolina.
RACCOLTA E
CONSERVAZIONE Le foglie si raccolgono da maggio a
settembre, le sommità fiorite da giugno a settembre. Entrambe le parti
della pianta vanno raccolte in giornate asciutte, quando la rugiada è
scomparsa. Si stendono in sottile strato su graticciati, in locale ben aerato,
all'ombra. Si conservano in sacchetti di carta o di tela. Il millefoglio va
rinnovato ogni anno. Le parti fresche, soprattutto le foglie, si possono
raccogliere tutto l'anno, ma il loro periodo balsamico va da aprile a
settembre. Coltivare il millefoglio non è
necessario, essendo pianta comunissima ovunque lungo i fossi.
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